
Che coincidenza che proprio oggi sia uscito questo prompt di scrittura!
Il mio rapporto con i tatuaggi è appena iniziato, nonostante la mia età avanzata. Non avevo mai preso seriamente in considerazione l’idea di farmene uno. La paura di fare una scelta permanente e del suo impatto duraturo mi ha sempre frenata, riflettendo in parte anche il mio modo di vedere la vita.
Ho sempre avuto l’idea che i tatuaggi dovessero essere perfetti in ogni momento, e non mi piaceva il pensiero che col tempo potessero scolorire o rovinarsi. Visti i miei gusti mutevoli, pensavo di non essere adatta a una decisione così definitiva. Tuttavia, ho sempre trovato affascinante osservare i tatuaggi sugli altri e notare come si integrassero con la loro personalità.
Ma qualcosa è cambiato. Io sono cambiata, le mie percezioni sono cambiate, e si è trasformata anche una convinzione fondamentale: quella di dover sempre fare la scelta giusta, vivere una vita perfetta e piacere a tutti a ogni costo.
Ho incontrato due ragazze fantastiche, grandi amanti dei tatuaggi, che mi hanno accettata per quella che sono, senza che dovessi essere perfetta o dimostrare nulla. Siamo diventate tre dolcemente imperfette amiche. Durante un viaggio a Madrid abbiamo deciso di farci il nostro primo tatuaggio insieme — e per me il primo in assoluto.
La scelta è ricaduta sul sorriso sornione dello Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Un tatuaggio imperfetto come noi, realizzato in uno studio chiamato La perra verde. Non ha bisogno di avere un significato particolare, ma la frase associata al disegno è inconfondibile.
“But I don’t want to go among mad people,” Alice remarked.
Lewis Caroll
“Oh, you can’t help that,” said the Cat: “we’re all mad here. I’m mad. You’re mad.”
“How do you know I’m mad?” said Alice.
“You must be,” said the Cat, “or you wouldn’t have come here.”

Una delle mie più care amiche ha intrapreso il viaggio nel mondo del tatuaggio, scoprendo un talento che nemmeno lei sapeva di avere. Con gioia, le ho offerto la mia pelle per i suoi primi esperimenti. Non mi ha mai delusa, nonostante le incertezze iniziali che ha dovuto affrontare.
C’era un mix di emozioni: la paura che potesse commettere errori sulla mia pelle, le insicurezze legate all’apprendimento di una nuova arte in età adulta, e quella sensazione di essere un’impostora. Eppure, non potevo fare a meno di emozionarmi nel vedere i suoi progressi, il suo miglioramento costante giorno dopo giorno.
Le ho chiesto un tatuaggio particolare, un Unalome, simbolo buddhista che rappresenta il percorso della vita. Pensavo fosse un disegno semplice, ma con le sue linee dritte sembrava essere la sua sfida più grande. Col tempo, ho deciso di aggiungere un fiore di loto, anch’esso ricco di linee e geometrie, e ho notato come il suo lavoro diventasse sempre più preciso e raffinato. Con un atteggiamento da fake it until you make it e una buona dose di positività interiore, ha superato ogni ostacolo.
Non è passato nemmeno un anno da quel primo tatuaggio, e già sentivo il desiderio di farne un altro. Un tatuaggio che ho sempre voluto, ma che non avevo mai avuto il coraggio di fare, sia per le sue dimensioni imponenti sia perché avrebbe potuto spaventare molte persone.
Un serpente, intrecciato tra i fiori, ma pur sempre un serpente.
Questa settimana abbiamo finalmente iniziato il lavoro: il mio primo grande tatuaggio. Quattro ore e mezza sotto l’ago e non è ancora finito. È ricco di sfumature e linee intricate. Lo guardo estasiata, incapace di credere di aver finalmente preso questa decisione. Il serpente può avere diversi significati, ma per me ne rappresenta solo uno: la libertà di vivere la mia vita come meglio credo, senza preoccuparmi degli altri.
Miss Adore.